Roma è più antica di almeno due secoli

21.04.2015 16:37

Dagli ultimi scavi eseguiti nel santuario del Lapis Niger nel Foro romano sono tornati alla luce manufatti di ceramica, cereali e un muro di pietra calcarea e tufo. Attraverso l’esame del materiale recuperato si è giunti alla conclusione impressionante che, essendo la struttura muraria di IX-VIII sec a.C., sarebbe da anticipare di almeno due secoli la data tradizionale della fondazione di Roma. Alcune prove archeologiche suggeriscono che gruppi umani potrebbero avere occupato il monte Palatino già nel X sec a.C. Il muro potrebbe essere una delle prime strutture architettoniche della città, dal quale poi si è sviluppato il resto dell’area urbana. Il Lapis Niger è un sito archeologico collocato sul luogo dei comizi a poca distanza dalla Curia Iulia. Il nome deriva dal fatto che anticamente era stato coperto da lastre di marmo nero, con risvolti sinistri legati a leggende circa la tomba profanata di Romolo. L’area venne sepolta e recintata  nella tarda età repubblicana, coperta da un pavimento di marmo nero e considerata un luogo funesto, a causa della profanazione della sepoltura che avevano causato i Galli durante il saccheggio del 390 a.C. Gli archeologi italiani hanno cominciato a lavorare sul sito nel 2009, utilizzando fotografie storiche, immagini e studi lasciati da archeologi come Giacomo Boni, il quale ha guidato gli scavi del Foro Romano dal 1899 fino alla sua morte avvenuta nel 1925. Dalle immagini di Boni, la dottoressa Patrizia Fortuni, archeologo della Soprintendenza ai Beni Culturali di Roma e direttore del progetto di ricerca, e il suo team hanno creato una ricostruzione digitale 3D del luogo riuscendo così ad individuare l’esatta ubicazione del muro sepolto che viene descritto come la prima struttura realizzata nel luogo sacro. Quindi, contrariamente al vecchio detto che dice che Roma fu fondata in un giorno, gli studiosi pensano che all’inizio c’era un piccolo insediamento che poi si estese fino a diventare città.